Bowling e margherite di Manuela Giacchetta

Manuela Giacchetta

Bowling e margherite

Las Vegas Edizioni

Collana: I Jackpot

pp. 200

€ 12

 

 

 

 

 

 

Lorenzo, guarda, è andata così, e in fondo lo sai. Lo sai bene. Quell’ultimo giorno, più di tre mesi fa, Elisabetta è venuta da te per dirti in faccia che era tempo che crescessi: «Lasci che la vita ti passi attorno e tu te ne stai lì, immobile, coi tuoi libri in mano. Sono tre anni che giri e rigiri quelle stupide pagine dell’Ulisse. Non lo trovi emblematico?». Sì, lo trovi emblematico. Ma quello che brucia è che Elisabetta ti abbia lasciato; o meglio, “scaricato”, come hai detto quella sera stessa al tuo amico Cionco, e proprio non riesci a fartene una ragione. L’aspetti ancora. Aspetti che torni, e mentre aspetti, giri in tondo, fai i passi già fatti, fissi con aria tonta e trasognata la gomma da masticare che Elisabetta ha lasciato su una mensola della tua camera e pensi i pensieri già pensati. Anche adesso, mentre torni a casa e apri la cassetta delle lettere e trovi una busta piccola, color panna, senza mittente. Secondo me pensi a lei. Ma dentro la busta c’è un biglietto con un messaggio d’amore firmato A.: non A e basta, ma A Punto. Un’ammiratrice segreta, capisci? Insomma, tutto questo ti sta succedendo per farti entrare nella zucca una cosa: che mentre tu sei chiuso per ferie, per lutto, per lavori in corso o che so io, all’esterno, nel mondo reale, c’è qualcuna per cui tu sei fonte di desiderio. Ti basta o vuoi che continui?

Perché se continuo, non la finisco più. Di dire che Bowling e margherite di Manuela Giacchetta (Las Vegas Edizioni) è un piccolo libro arguto, frizzante, scanzonato. D’altronde, è il protagonista che è così: Lorenzo è un disilluso ragazzo estroverso di ventotto anni alle prese con la propria linea d’ombra. Nel senso che sta lì, non la varca la linea, non la vuole varcare, e vai a capire perché. Magari non si sente in grado di farlo e si è impuntato. Ma magari invece la sta oltrepassando, perché il requisito fondamentale, mentre si supera qualsiasi linea d’ombra, è quello di non averne piena consapevolezza. Pena il restare paralizzati. Accanto  a Lorenzo, c’è l’amico Cionco, e poi i “quesiti esistenziali”, ovvero le donne; e c’è James Joyce e i romanzi Harmony, e tanti, tantissimi dialoghi, tutti ben scritti, pungenti, pieni di vita, di guizzi, che sanno restituire i toni, le sfumature, l’animo dei personaggi. È questo a stupire di più nell’esordio di Manuela Giacchetta: la freschezza, la genuinità, il giusto equilibrio, la verità di una storia tanto semplice quanto difficile da raccontare senza il rischio di cadere nello stereotipo. Qui di cliché non c’è niente: ci sono trentasette capitoli (ognuno preceduto da un appunto sulla lettura dell’Ulisse che nell’arco temporale della narrazione, Lorenzo porta avanti – la lettura è un viaggio omerico) che compongono un affresco di ragazzi, colti come tali: singole individualità e non “una generazione”. Insomma, nessuna volontà da parte dell’autrice di compiere chissà quale analisi sociopolitica. E nessun intento di rivendicare in scrittura uno specifico femmineo, altra strada altrimenti molto gettonata. Due rinunce in cui sta la chiave dell’originalità del romanzo. Qualcuno, molto tempo fa, disse che le scrittrici sono fortunate giacché, anche quando scrivono male e scrivono cose poco interessanti, per loro esiste comunque un apposito genere: la letteratura femminile. Ho scritto “qualcuno”, ma poteva anche essere “qualcuna”. Le carte si mescolano, i ruoli e i territori anche, e d’altronde in letteratura è così che funziona, ci sono margherite e palle da bowling, c’è chi il nulla dice di comprenderlo, e stai certo che non lo sa, e chi dice di no, e stai certo che quantomeno lo intuisce. E c’è, sempre, l’inaspettato, e un bel gigante e rotondo non lo so.

Gianluca Minotti

3 Risposte a “Bowling e margherite di Manuela Giacchetta”

  1. Grande Las Vegas e grande Gianluca! Bellissima recensione, come sempre. Ma non ti hanno ancora fatto offerte da Tuttolibri o dal Domenicale? Lo compro subito.

  2. Lara, grazie di essere sempre cara! Ah, e di margherite tu ne sai qualcosa, giusto? Sulle riviste, ti farò sapere. Avevo contattato io Tuttolibri e Stilos. Su Stilos un articolo è uscito, ma niente recensioni. Non ancora 🙂

    Carlotta, è un libro davvero frizzante e ben fatto. E’ brava Manuela e siete bravi voi!

    Gianluca

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