Biomimetica di Carlo Santulli

Carlo Santulli

Biomimetica: la lezione della natura

A cura di Luigi Milani

eBook –  Ciesse ed. (prossimamente anche in versione cartacea)

Il libro è un saggio-intervista dedicato agli importanti temi della biomimetica – cioè l’ispirazione dalla natura – del design, della sostenibilità ambientale e sociale, nonché delle problematiche legate al ciclo produttivo, dalla sua fase iniziale, la progettazione, sino al suo esito finale, spesso poco o nient’affatto sostenibile.
L’opera riserva inoltre particolare attenzione alle tematiche, di stringente attualità, delle fonti energetiche alternative e del riciclo dei prodotti di scarto delle attività produttive e della normale vita quotidiana.
L’approccio è volutamente colloquiale, nell’intento di rendere l’accesso a questi argomenti più accattivante e coinvolgente, pur nel pieno rispetto formale della correttezza terminologica e dell’attendibilità scientifica.

Molti conoscono la prima applicazione – ed è anche la più famosa – della biomimetica: il tetto del Crystal Palace di Londra, che, progettato da Joseph Paxton, fu terminato nel 1854, ispirandosi a una pianta, la Victoria Amazonica, con l’idea di avere una struttura leggera e di massimizzare l’insolazione. 

Oggi il Crystal Palace non esiste più: è stato distrutto da un incendio negli anni Trenta del secolo scorso, ma il concetto è sempre valido, anche perché all’approccio formale e all’interesse per l’eleganza della soluzione naturale si affianca un preciso significato pratico di risparmio energetico.
Un secondo avvento la biomimetica lo conobbe per caso, con il brevetto del Velcro, che noi tutti ormai usiamo: il sistema di chiusura ispirato ai piccoli “uncini” presenti nel fiore della bardana (Arctium lappa), che rimanevano impigliati in modo stabile ma reversibile al pelo degli animali. La storia vuole che quest’effetto di serraggio fosse scoperto da 

Georges De Mestral, un ingegnere svizzero, subito dopo la guerra, durante una passeggiata in campagna con il suo cane.
Ecco, il Velcro è un esempio di trasposizione del concetto di chiusura: l’elemento dell’imitazione formale è presente, ma molto secondario (l’estetica del Velcro, ove ritenuta importante, viene affidata a colori, disposizioni geometriche, ecc.). Il successo del Velcro è quello di aver sostituito per alcune applicazioni uno dei sistemi di design più semplici, ma allo stesso tempo anche più inefficienti, in quanto soggetto a rotture, difetti e inefficienze varie: la cerniera lampo. (pp. 16-17)


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