Lo spirito della fantascienza

Caro Philip José Farmer,

la guerra può essere fermata con il sesso o con la religione. Tutto sembra indicare – che tempi spietati, santo cielo – che queste sono le due uniche alternative nelle città. Per adesso scartiamo la religione. Ci resta il sesso. Cerchiamo di adoperarlo in modo utile. Prima domanda: che cosa possono fare lei in particolare e gli scrittori di fantascienza degli Stati Uniti in generale? Propongo la creazione immediata di un comitato che concentri e coordini tutti gli sforzi. Come prima misura, diciamo, per preparare il terreno, è necessario riunire in un’antologia, dieci o venti autori che hanno trattato nel modo più radicale e con evidente piacere personale il tema dei rapporti carnali e del futuro. (Che il comitato li scelga liberamente, io vorrei solo suggerire l’indispensabile presenza di qualche testo di Joanna Russ e di Anne Mc-Caffrey, forse più avanti, in un’altra lettera, le spiegherò perché). Tale antologia, che potrebbe intitolarsi Orgasmi americani nello spazio o Un futuro radioso, deve fissare l’attenzione del lettore sul piacere e ricordargli con costanti retrospettive sul passato, cioè sui giorni nostri, il cammino di sacrifici e di pace che è stato necessario percorrere per arrivare alla terra di nessuno dell’amore. In ogni racconto deve esserci almeno un atto sessuale (o in sua assenza un atto di ardente e devoto cameratismo) fra latinoamericani e nordamericani. Esempi: il leggendario pilota spaziale Jack Higgins, comandante dell’astronave Fidel Castro, ha interessanti incontri fisici e intellettuali con l’ingegnere di navigazione Gloria Díaz, di nazionalità colombiana. Oppure: naufraghi sull’asteroide BM101, Demetrio Aguilar e Jennifer Brown praticano il kamasutra per dieci anni. Storie a lieto fine. Realismo socialista disperato al servizio di una felicità sfrenata e auspicabile. Nessuna astronave senza equipaggio misto e nessuna astronave senza la sua overdose di pratiche amatorie! Allo stesso tempo il comitato deve mettersi in contatto con gli altri scrittori di fantascienza degli Stati Uniti, quelli che restano freddi davanti al sesso o che lo evitano per ragioni stilistiche, etiche, commerciali, spirituali, d’intreccio, estetiche, filosofiche, eccetera.  È necessario che capiscano l’importanza di scrivere delle orge che, se ci impegniamo adesso, potremmo praticare noi futuri cittadini dell’America latina e degli Stati Uniti. Se si rifiutano tassativamente bisognerà almeno cercare di convincerli a scrivere alla Casa Bianca chiedendo di fermare le aggressioni. Oppure convincerli a pregare insieme ai vescovi di Washington. A pregare per chiedere la pace. Ma è un’alternativa che per il momento possiamo tenere di riserva. Approfitto di queste righe per esprimerle la mia ammirazione. Non leggo le sue pagine, le divoro. Ho diciassette anni e forse un giorno riuscirò a scrivere dei bei racconti di fantascienza. Da una settimana non sono più vergine.

Un abbraccio,

Jan Schrella, alias Roberto Bolaňo